lunedì 30 luglio 2012

Incontro con Beppe Englaro e Mina Welby

Informiamo chi ci segue che proseguono i lavori di organizzazione dell'evento di informazione sul tema del Testamento biologico.

Abbiamo ricevuto email di risposta sia Da Mina welby, vedova di Piergiorgio Welby  (http://it.wikipedia.org/wiki/Piergiorgio_Welby) e Giuseppe Englaro, padre di Eluana (englaro(http://it.wikipedia.org/wiki/Eluana_Englaro)


Stiamo vedendo di accordarci per una data in Ottobre. 





Bozza di Mozione



Ecco qui il Testo di una possibile Mozione per il nostro Comune di Caronno Pertusella in merito al Testamento biologico. 

Questa mozione si ispira in modo fedele e in tutti i suoi aspetti a quella presentata e approvata a Saronno.

Dato che il nostro Comune non prevede la possibilità della delibera popolare passare dal Consiglio comunale con una mozione simile a questa è l'unica strada possibile. 

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OGGETTO: ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTÀ
RELATIVE AI TRATTAMENTI SANITARI - TESTAMENTO BIOLOGICO.

Premesso che

- l'articolo 32, comma 2, della Costituzione Italiana affermando che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana"; ribadisce la necessità che vi sia un’espressione di libera scelta dell'individuo nell'accettare o meno un determinato trattamento sanitario;

- l'articolo 13 della Costituzione afferma che "la libertà personale è inviolabile", rafforzando il riconoscimento della libertà e dell'autonomia dell'individuo nelle scelte personali che lo riguardano;
- l'articolo 2 della Costituzione afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo";

- la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea sancisce che il consenso libero e informato del paziente all'atto medico è considerato come un diritto fondamentale del cittadino, afferente i diritti all'integrità della persona (titolo 1, Dignità, articolo 3: Dignità all'integrità personale);

- la Convenzione sui Diritti Umani e la biomedicina di Oviedo del 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n. 145 del 28 marzo 2001, stabilisce all'articolo 9 che "i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell'intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione";

- il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri all'articolo 35 afferma che "il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza
l'acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona." e all'articolo 38, afferma che "il medico deve attenersi alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi. Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato.";

Rilevato che

- anche in assenza di una specifica normativa nazionale, come attestato dai pronunciamenti della Magistratura e dalla Corte di Cassazione, è possibile predisporre un testamento biologico, predisponendo un atto che permette di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione sui trattamenti sanitari di fine vita nell'eventualità in cui ci si dovesse trovare nell'incapacità di esprimere il proprio consenso;

- i Comuni possono istituire uno o più registri per fini diversi ed ulteriori rispetto a quelli propri dell'anagrafe, organizzati secondo dati ed elementi obbligatoriamente contenuti nei pubblici registri anagrafici;

- i Comuni hanno quindi la possibilità giuridica e amministrativa di farsi promotori di atti amministrativi volti a garantire l'archiviazione in forma pubblica delle dichiarazioni anticipate di trattamento di carattere sanitario;

- l'iscrizione in tali registri particolari non viene affatto ad assumere carattere costitutivo di status ulteriori e quindi riconoscimento di poteri o doveri giuridici diversi da quelli già riconosciuti dall'ordinamento agli stessi soggetti, ma solo un effetto di pubblicità ai fini e agli scopi che l'Amministrazione Comunale ritiene meritevoli di tutela;

- tali ulteriori fini sono da ravvisare nel consentire a tutti, con modalità accessibili e non onerose, la manifestazione della propria volontà in materia di scelte nei trattamenti sanitari e nelle cure di fine vita.

- secondo quanto affermato dall’ANCI, i Comuni possono legittimamente istituire e tenere un Registro dei Testamenti Biologici – Dichiarazioni Anticipate di Volontà, in quanto i presupposti della legittimità di tale atto possono essere ricondotti “allo svolgimento delle funzioni amministrative del Comune riguardanti la popolazione e il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità” (art. 13, comma 1, d.lgs n.267 del 2000)

- è legittimo, sempre secondo quanto affermato dall’ANCI, “che i registri possano essere istituiti e organizzati qualora si limitino a contenere l'indicazione dell'avvenuta redazione di tali dichiarazioni e del luogo o dei soggetti presso cui sono conservate (notaio/fiduciario/altro depositario) al fine di garantirne la certezza della data di presentazione e a fonte di provenienza, perché questa attività può configurarsi come attività fondata sull’art. 47 del d.p.r. n. 450 del 2000 in materia di atti notori e comunque non essendo in violazione di alcuna specifica legge statale”

SI CHIEDE ALL'AMMINISTRAZIONE

1) di istituire un “Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento” al fine di sottolineare fermamente la volontà di tutelare la libertà di scelta dei cittadini;

2) di attivare iniziative di comunicazione idonee a far conoscere l’esistenza dello strumento allestito ai cittadini Caronnesi e agli operatori sanitari;

3) di attuare concreti interventi per sollecitare nelle più opportune sedi lo Stato Italiano affinché colmi il vuoto legislativo sul tema del Testamento Biologico riconoscendone il pieno valore giuridico.

sabato 28 luglio 2012

TESTAMENTO BIOLOGICO A CARONNO PERTUSELLA




Informiamo la popolazione di Caronno Pertusella e Bariola che è nato il Comitato “ CARONNO PERTUSELLA, LIBERI DI SCEGLIERE”, un gruppo apartitico e apolitico, sostenuto dalle Associazioni “Insieme Donna”, “Acuaedotte”, "CP Giovani","Contro corrente Caronno Pertusella" e in collaborazione con il Circolo Culturale “S.Pertini” di Saronno.

Siamo liberi cittadini , diversi per eta', cultura, condizione sociale,... ma uniti dalla volontà di ottenere la possibilità di effettuare la “Dichiarazione anticipata di trattamento”, detta anche “testamento biologico, o testamento di vita, volontà previe di trattamento...”.

Quando si sente parlare di “ testamento biologico” , il pensiero corre subito al termine “eutanasia” intesa unicamente come interruzione artificiale della vita: in realtà non è così. Il testamento biologico non è altro che l'espressione della volontà da parte di una persona (testatore), in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti prolungati con macchine o sistemi artificiali che impediscano di fatto una normale vita di relazione.

Si tratta, quindi, di una richiesta di garanzia in ogni caso: “... se non sarò più in grado di parlare, parlate per me : non abbandonatemi , vigilate perchè mi sia fornita tutta l'assistenza possibile perchè voglio che il mio cuore continui a battere , anche se io non potrò più rendermene conto....” oppure “... se dovessi arrivare al punto in cui non ci sarà più nulla che possa darmi la VITA, concedermi la consapevolezza di esistere.... se dovessero essere solo delle macchine a vivere per me, ...lasciatemi andare!”.

L'articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che “...nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e l'Italia ha ratificato nel 2001 la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina ( L.28 marzo 2001, n.145) di Oviedo del 1997, che stabilisce che “... i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà , saranno tenuti in considerazione”.

Il codice di Deontologia Medica, in aderenza alla Convenzione di Oviedo, afferma che il medico dovrà tener conto delle precedenti manifestazioni di volontà dello stesso.

Nel 2003, il Comitato Nazionale di Bioetica ha redatto un documento in cui si afferma : “...il medico non può essere costretto a fare nulla che vada contro la scienza e la sua coscienza....il diritto che si vuol riconoscere al paziente di orientare i trattamenti a cui potrebbe essere sottoposto, ove divenuto incapace di intendere e di volere, non è ... un diritto soggettivo a morire che il paziente possa far valere nel rapporto col medico....ma esclusivamente il diritto di richiedere ai medici la sospensione o la non attivazione di pratiche terapeutiche anche nei casi più estremi e tragici di sostegno vitale, pratiche che il paziente avrebbe il pieno diritto di rifiutare, ove capace”.

Bisogna tuttavia sottolineare che, nonostante la legge n.145 del 2001 abbia autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare la Convenzione, tuttavia lo strumento di ratifica non è ancora depositato presso il Segretariato Generale del Consiglio d'Europa, non essendo stati emanati i decreti legislativi previsti dalla legge per l'adattamento dell'ordinamento italiano ai principi e alle norme della Costituzione. Per questo motivo, l'Italia non fa parte della Convenzione di Oviedo.
In attesa di una legge che regoli la materia , è in atto, in molti comuni italiani – e speriamo presto anche nel nostro – la raccolta della “dichiarazione anticipata di trattamento” dei cittadini residenti nel territorio interessato. Per noi di “ Caronno pertusella, liberi di scegliere”, come per tutti i promotori di queste iniziative , questi atti non eludono e non anticipano le iniziative legislative, ma sono l'azione necessaria perchè, in caso di bisogno, non sia necessario ricostruire, a posteriori, le volontà dell'interessato.

Nel nostro Comune non è prevista la “delibera popolare”. Come comitato ,ci appoggeremo quindi ai consiglieri comunali sensibili all'argomento che vorranno partecipare alle nostre attività e presentare una mozione che chieda all'Amministrazione di:

-Istituire un “Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento” al fine di sottolineare fermamente la volontà di tutelare la libertà di scelta dei cittadini

-Attivare iniziative di comunicazione idonee a far conoscere ai cittadini Caronnesi e agli operatori sanitari l'esistenza dello strumento allestito .

-Attuare concreti interventi per sollecitare nelle più opportune sedi lo Stato Italiano affinchè colmi il vuoto legislativo sul tema del Testamento Biologico riconoscendone il pieno valore giuridico.

Riteniamo che i diritti di cui alcune persone possono avvalersi non debbano ledere altre persone che invece non intendono avvalersene. Un diritto in più può solo far bene a tutti !

Per i cittadini che volessero maggiori informazioni o desiderassero sostenerci con il proprio impegno:
Il comitato “Caronno Pertusella Liberi di scegliere”.